Neverwhere Alonetogether 2016 - Cantautoriale, Lo-Fi, Alternativo

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Canzoni per chi ama le stagioni fredde. O per chi ama le stagioni calde, ma la musica bella.

Non è mai facile spiegare la bellezza delle stagioni fredde a chi non ne subisce il fascino. Quando non attecchiscono i discorsi sui colori, gli odori, riscaldarsi le mani con la tazza di tè, i buoni propositi, le luci di Natale, la malinconia creativa, si può provare con la musica. Che è vero che non piacciono a nessuno i discorsi banali sui dischi di stagione, ma come si dice (più o meno) dietro la banalità c'è sempre un fondo di verità. Quindi c'è poco da fare i controcorrente: ci sono dischi che è più opportuno ascoltare passeggiando per i prati fioriti, canzoni che stanno bene solo col costume e l'abbronzante, e poi ci sono dischi che sprigionano stati d'animo che si godono magari non esclusivamente, ma di sicuro meglio, accoccolati davanti a una finestra che lascia entrare il fresco e la luce dei primi giorni di scuola.

Il disco di Michele Sarda – già nei New Adventures in Lo-Fi, Caplan e American Splendor – è uno di quelli spendibili per la mission di iniziare i miscredenti alla bellezza della brutta stagione. Al sottile piacere di non dover essere per forza felici e contenti, di potersi abbandonare alla solitudine, ai ricordi, alle speranze, al suono di chitarre – e (poco) altro - che raccontano storie di sentimenti amarognoli, ma non deprimenti: non per chi apprezza il folk che non si rinchiude in se stesso, che alle ballad pulite e languide come “Ask the stars” alterna momenti di nostalgico noise (“Better than yesterday, worse than tomorrow”) e anche tentazioni sperimentali (“Girl Interrupted”), che prende forme diverse ma sempre in armonia con il quadro di un autunno-inverno passato a immaginare che, come in un film natalizio o nell'episodio del Ringraziamento di una serie tv, ci saranno lacrime, confessioni, struggimenti e imprevisti, scene in solitudine con una canzone indie lo-fi fine anni '90, ma poi arriveranno gli abbracci, e il lieto fine.

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La recensione Alonetogether di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-09-13 10:00:00

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