Ranköre Poetica Punk 2016 - Punk, Alternativo, Punk rock

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Il punk è una gran cosa ma spesso finisce per essere un cliché

Ehm, non ci siamo.
Il punk è un genere bellissimo, è rabbioso, è travolgente. Il punk è un attitudine e un modo di vivere ma purtroppo finisce anche per essere un cliché. È fighissimo che ancora oggi ci siano band che suonano vero punk, purtroppo però non è il caso dei Rankore.

Il loro primo ep, "Poetica Punk", è infarcito con davvero un sacco di cose ma di punk se ne vede poco. In primo luogo sono giovani e il timbro vocale non è smaliziato, hanno voci pulite con nessuna sfumatura da stronzetti tipica del genere. In secondo luogo i brani sono troppo lunghi, soprattutto “Quando il sole muore spesso” di ben cinque minuti: il testo è molto lungo e presenta svariati problemi di metrica, gli assoli non sono abbastanza sfacciati e il pianoforte ha qualche problema di timing.

“Gianni” è un brano ska che inizia con un improbabile siparietto che riprende quelli degli Skiantos, ma senza lo stesso appeal comico. "Rankore" più che un canto di protesta sembra una canzoncina: “e noi gridiamo rancore alle porte della società” non riesce a farmi dire "sì cazzo finalmente c'è qualcuno che reagisce!". Il finale, con un riff diverso di 15 secondi, è francamente inspiegabile.
Il mio consiglio per i Rankore è quello di fare di meno e pensare di più. Meno tentativi di virtuosismi, visto che il livello tecnico non lo permette (ancora). Il punk è fatto di veramente poco e loro hanno un sacco su cui lavorare.

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La recensione Poetica Punk di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-10-14 00:00:00

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