Na-sa Na-Sa 1999 - Trip-Hop, Elettronica

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Ormai Napoli è riconosciuta come una delle città più prolifiche in quanto a gruppi di talento e con tanta voglia di sfondare; il percorso è difficile, ma c'è qualcuno che già da un demo ha mostrato di aver trovato la propria strada, un genere personale, innovativo, sto parlando dei NA-SA che come un treno attraversano le sonorità più moderne per creare un vortice di suoni che avvolgono ed ipnotizzano.

I Na-Sa sono nati nell'estate del 1997. Prendono il nome dalla famosa autostrada campana, visto che ascoltando in macchina uno dei loro primi pezzi (NA-SA) si accorsero che durava per tutto il percorso da Napoli a Salerno. Nell'intento di raggiungere un accordo fra personalità che venivano da altre esperienze musicali i Na-Sa attraversano oggi molti generi; in tutti i pezzi si nota subito un forte utilizzo del campionatore che oltre a riempire i pezzi un po' vuoti a livello strumentale, dà vita ad un cocktail esplosivo di musica che mette d'accordo passato e futuro, dai canti gregoriani e le musiche etniche fino ad uno sfrenato drum 'n' bass, jungle, trip-hop, sfiorando il rock, il jazz e addirittura la lirica. Se le basi possono sembrare molto dure, sono sdrammatizzate dalla voce quasi angelica di Marianna Intoccia che sfrutta nei pezzi tutte le sue abilità vocali. Sono già apparsi nei programmi musicali e dopo aver partecipato al progetto della Novenove, "Onda d'urto", hanno preprodotto il loro primo disco nel maggio '99.

I NA-SA sono veramente da scoprire ed è poco dire che sono originali, ma non mi riferisco al genere quanto alla struttura dei pezzi (come in Gesti) che sembrano bloccarsi all'improvviso per ricominciare in modo diverso, anche i semplici cambiamenti di volume degli strumenti combinati con gli effetti del campionatore danno l'impressione che il pezzo cambi ad ogni pausa. Le 9 tracce sono tutte molto curate, in Stelle un effetto dà davvero la sensazione di una pioggia delicata di stelline per poi passare con un graduale attacco della batteria e del basso ad un ritmo da celestiale a serrato; interessante il contrasto fra le basi jungle ed i canti molto dolci e rilassanti. Davvero travolgente il drum 'n' bass ,certamente non puro, di Feel so strange. Na-Sa sembra la colonna sonora dello spot publicitario di un campionatore, si ripete per più di quattordici minuti proponendo i più svariati effetti del dub master. I NA-SA hanno prodotto un disco proprio particolare, addirittura il pezzo che apre il cd viene ripreso in quello conclusivo! I ritmi del disco pur essendo un po' ripetitvi non stancano anzi rilassano la mente e spingono ad un ascolto molto attento. Sentendolo non si sa mai cosa può succedere ed i pezzi provocano dei pensieri inquietanti quando ad un minuto dalla fine ti aspetti chissà quale effetto o quale stacco e l'attesa del colpo di scena diventa inquietante appunto, ma viene sempre soddisfatta. Concludendo il disco è davvero ben fatto, speriamo che i NA-SA continuino su questo genere e si migliorino sempre di più , perché con un po' di esperienza potranno diventare proprio una buona realtà musicale, per ora sono una interessante poroposta!

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La recensione Na-Sa di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 1999-08-29 00:00:00

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