losburla Stupefacente! 2016 - Cantautoriale, Stoner, Indie

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Mai titolo fu più azzeccato per un disco che stupefacente lo è davvero

Consapevolmente grezzo e impreciso, capace di trasformare una canzone dal testo avverso e cupo in un gioco di melodie pop-rock, abile nel cedere ad atmosfere raccolte ma anche a farsi carico di importanti ruoli da tecnico del groove.

Questo è "Stupefacente!", il secondo lavoro di Losburla, cantante e musicista piemontese dai modi strani ma piacevoli. Le canzoni di questo disco sono come macchie diverse tra loro per consistenza del fluido che le compone, ma di un unico colore in varie gradazioni, una tracklist così composta, in modo eclettico e allo stesso tempo coerente non è facile da escogitare.

Losburla sa inventare canzoni in molti generi musicali, "Specchi" e "Tutti uguali" sono due canzoni che girano attorno agli stessi ambiti testuali: gli esseri umani possono nascondersi dietro alle apparenze, chi non si sa guardare in faccia per quello che è alla fine perde, la voglia di mostrarsi troppo spesso supera la voglia di essere; i due brani però sono ben distinti dal punto di vista musicale, il primo filtrato e dal tiro classic rock, con il riff matematico sempre uguale, il secondo più vicino al post rock dei Marlene Kuntz, leggero e poi potente nel suo incedere.

Questo è anche il disco di esordio per Carmelo Pipitone (Marta Sui Tubi) come produttore e di certo non poteva che uscire un prodotto semplice e lineare. "Stupefacente!" è un lavoro fatto più sul togliere che sul mettere, le sonorità, sono asciuttissime e danno l'impressione dell'amatorialità, il concetto di lo-fi è trasversale nei pezzi, il finale è addirittura una registrazione stile bootleg di "Ti ho visto in piazza" dei Truzzi Brothers, una chicca per pochissimi.

Roberto Sburlati (questo il vero nome di Losburla) ha messo in fila per la sua seconda fatica, pezzi di bravura stilistica e testi non banali, come nella titletrack "Stupefacente!" che apre il disco, una breve poesia pop, rappata (o meglio, recitata) alla Pernazza su di una base che ricorda alcuni stacchi dei Bluvertigo in loop. Lucide follie. Nemmeno le ballate più soft sono un tabù: "Ferite", "Un modo per dirtelo" (che potrebbe essere tranuillamente un brano di Dente) e la conclusiva epica "I cittadini sono liberi", mostrano il lato più evocativo e sensibile del cantautore di Torino, e regalano momenti di intensità anche dal punto di vista sonoro.

Mai titolo fu più azzeccato per un disco che stupefacente lo è davvero, per tutti i dribbling sulle aspettative che chi ascolta ha, non appena inizia una canzone. Losburla ha ottime potenzialità, anche per uscire dal mood scarno e volutamente sciatto di cui è rivestito il suo mondo attuale.

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La recensione Stupefacente! di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-10-19 00:00:00

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