Laudano Mentre il buio 2004 - Sperimentale, Rock, Alternativo

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Per chi non lo sapesse, il laudano è un preparato a base di oppio, alcool, acqua ed aromatizzanti che era utilizzato, soprattutto nei secoli passati, come sedativo e come droga.

Con questo nome, dunque, la band veneta conduce il proprio discorso musicale nei pressi dello "Spleen di Parigi", e dei baudelairiani "paradisi artificiali". I testi stessi dei Laudano attingono a piene mani dall'opera del poeta dei "Fiori del male". E sarebbe interessante, un giorno, studiare quante tracce l'opera di Baudelaire abbia lasciato nel gothic metal, nel dark ed in certo grunge. La fascinazione esercitata da questo grande poeta della modernità è indubitabile, per il rock in generale.

In questo caso, basta dare un'occhiata ai titoli - "Spleen", "Senza piangere", "L'odio", "Mentre il buio" - per essere immediatamente immersi in atmosfere volutamente lugubri e splenetiche, gotiche nel senso letterale del termine. La musica, coerentemente, si struttura in costruzioni possenti, dove piuttosto che alla psichedelia, è dato spazio a sonorità nitidamente metal, ad un chitarrismo umbràtile e monocorde che ricorda gli Alice in chains, i Soundgarden, i Tool. I brani sono inoltre tutti ben calibrati, e se i buoni testi di Luca Polonio patiscono il confronto con l'inarrivabile modello del "poeta della cloròsi", il quartetto dimostra buone capacità compositive e tecniche.

Si tratta d'un lavoro monolitico e compatto, "pesante" nel senso migliore del termine, il cui ascolto è decisamente sconsigliato a chi voglia distendersi l'animo e le orecchie.

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La recensione Mentre il buio di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2004-11-25 00:00:00

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