Nadàr SoloSEMPLICE2016 - Rock, Pop

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Un album sorprendentemente riuscito dall'inizio alla fine: i Nadàr Solo trovano finalmente la quadra!

Ho fatto sempre molta fatica ad inquadrare la formula dei Nadàr Solo, sospesa tra (molte) reminiscenze rock anni '90 e una (leggera) cifra cantautorale. Mai stato, al contempo, ascoltatore assiduo ogni qual volta si ripresentavano sulle scene con un nuovo album, considerandoli sostanzialmente una band a suo modo interessante ma non ascrivbile di certo nella categoria degli imprescindibili.

Sicché mi approcciavo a "Semplice" con un pizzico di diffidenza e, lo confesso, anche con un grosso dubbio iniziale sull'insignire questa raccolta della targa di "disco del giorno". Invece, con l'aumentare degli ascolti, queste 11 tracce svelano via via sfumature che le rendono parte di un unicum e confermano che non si trattta sempre di retorica quando si legge di un disco che accresce il suo valore in proporzione al numero di ascolti.

Andando nel dettaglio piacciono moltissimo i pezzi mid-tempo, dove il vocalist Matteo De Simone sorprende per la sicurezza con cui canta e interpreta testi tutt'altro che banali. Al netto del timbro della voce sembra quasi di sentire le cose migliori dei Ministri sul genere; dirò di più: rispetto agli ultimi lavori dei Ministri, i Nadàr Solo ci paiono decisamente più ispirati. Quando è il momento di canzoni come "Aprile", "Da un altro pianeta", "Cattivi pensieri", "Il nostro ritorno", "Weekend" e "Il coltello" (quest'ultima con un grosso debito verso i Coldplay dei primi album), si rimane sorpresi dal livello di scrittura. Perché si tratta di canzoni, dal piacevole retrogusto pop, che raccontano senza molti orpelli l'universo di un uomo che affronta la maturità e la definitiva perdita dell'innocenza, spesso alle prese con una relazione amorosa che lo dilania.

Ovviamente non c'è solo questo, perché il terzetto non manca comunque di sfogare la sua indole più rock, limitandone però la presenza in tracklist rispetto al passato; affida così il compito all'iniziale "Marco", a "Icaro" e alle mie preferite "Semplice" e "Diamanti" (non fatele ascoltare a Fiumani ovvero ai Diaframma ché altrimenti scatta un moto d'invidia!), e mai scelta fu più azzeccata, visto che così facendo tutto si tiene in perfetto equilibrio.
Menzione a parte per la conclusiva "A modo mio", una fugace quanto splendida ballata acustica che rappresenta una sorta di liberazione, lasciando in bocca quel sapore dolciastro tipico di una giornata autunnale trascorsa in riva al lago.

Alla fine dei conti "Semplice" se la giocherà per entrare fra le cose migliori di questo 2016. Non male come risultato, considerate le premesse.

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La recensione SEMPLICE di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-10-06 10:00:00

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