Frutti Acerbi s/t 2004 - Rock, Noise

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Varie anime si intrecciano nel cd di questo visionario cantautore electro-rock di Grosseto (Riccardo Castellucci è il solo a suonare, cantare, arrangiare, scrivere con qualche apporto di Fabio B. e Francesco P. in due tracce). Spiriti che a volte si perdono, inseguendo strade che non hanno uscita. In alcuni momenti la voce soffoca le sonorità, che, a loro volta, ogni tanto, peccano di potenziale e incisività. Ma probabilmente è anche colpa della masterizzazione e del missaggio (non eseguito da Riccardo che nel frattempo, non essendo soddisfatto totalmente, sta lavorando ad un’altra masterizzazione dello stesso materiale. Purtroppo io devo recensire questo che mi è arrivato). Un po’ lagnose alcune parti, poco fluide altre. Un lavoro impegnato ma disorganico. E’ il caso di dire un po’ acerbo, che non è un insulto.

Niente male l’inizio di “Mark e Mary”. Si sentono gli Ulan Bator e i Giardini di Mirò. Una prima parte del pezzo buona, morbida e fascinosa, poi ansimante sul finale. Un Capossela noise si aggira indisturbato negli altri pezzi (tipo in “Bandasbrocco”, con testi irruenti “polizia fascista infame”). Un cantautorato rock più raffinato è “Realtà”, una sinuosa danza che ha il difetto di essere troppo lunga e ripetitiva. “4° arrangiamento” sulle prime più scanzonata, poi avvicenda batteria e chitarre scomposte con scratch, ma non colpisce. Cupa la traccia “S.I”., più sperimentale, con una chitarra ipnotica e un cantato un po’ Deftoniano. Il pezzo è piacevole. "L’illuso" chiude la prima parte con una schitarrata acustica, semplice e fresca. Le ultime tracce, forse fulminate dall’elettronica noise degli Autechre, sembrano far parte di un altro disco (dub, rumori, dissonanze). Non sono da cestinare ma neanche da esaltare (scontata "Audiogame").

Le idee ci stanno e Riccardo sembra avere molta fantasia, che va ben somministrata però. E’ bene non esagerare. Bisogna ordinare le idee e organizzarle meglio, altrimenti si rischia di diventare troppo macchinosi e non dire nulla. L’ascolto non è stato infelice, ma è giusto sottolineare alcune accortezze. Poi il fatto che il lavoro sia stato realizzato solo da Riccardo è ammirevole. Complimenti per l’audacia e la volontà, non demordere.

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La recensione s/t di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2004-12-13 00:00:00

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