MYALE MYALE 2016 - Pop, Pop rock

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Myale, ovvero Alessio Peruzzi, insieme ai suoi musicisti ha dato vita a un ep di 7 brani poco originali, ma decisamente attuali.

Myale è l'animale e il nome con il quale si presenta (e forse identifica) il gruppo di Alessio Peruzzi, un fiorentino di 34 anni che ci dimostra che non è mai troppo tardi per iniziare a realizzare qualche sogno. L'ep, omonimo, è composto da 7 tracce, ed è stato prodotto da Samuel Cangi, batterista del gruppo, che è composto anche da Lorenzo Bagnoli (chitarra), Marco Fusi (violino) e Francesco Cangi (trombone).

Myale è uno di quei progetti musicali che non presenta nulla di nuovo, e forse questo potrebbe essere il segreto del loro successo, nel senso che ogni brano ha qualcosa di già sentito, di conseguenza è facile da memorizzare e canticchiare. Questo non esclude che i testi dei pezzi siano sinceri e grintosi, nonostante i riferimenti a molte canzoni di artisti pop.

Infatti l'ep è composto da canzoni stilisticamente diverse l'una dell'altra, “Ci provo sempre... (a farti ridere)” è la prima traccia e parla di un'amore non più corrisposto, “I chilometri invano per farti tornare da me / Ma il mio tempo è passato e tu non mi vuoi”, sul finale la canzone ricorda l'intro telefonico di “Fatto di te” dei Thegiornalisti, ma se è per questo anche uno dei migliori monologhi d'amore dei film di Pieraccioni. E se “Eistein” ricorda la musica da carillon usata nei primi dischi di Dente, “Normale My” e “Stiamo Bassi” sono un richiamo ai pezzi più ritmati di Daniele Silvestri, come “Quali alibi”. Particolarmente poetica “La Canzone di una Svolta” dove si respira un clima estivo, di viaggio e scoperta, “Sembra così bella la strada d'estate dove un passo ad Ovest porta sempre al mare / Andiamo via / Siamo usato garantito a vita” e poi ancora “Ti guarderò danzare mentre mangio dell'uva”, che è uno sguardo romantico e ironico sulla vita di coppia.

I Myale non sono originali, ma attuali. 

Ognuno di noi può ritrovarsi nei testi di queste canzoni, che raccontano di viaggi, chilometri, amici e amori, attraverso melodie che ricordano diverse canzoni, più o meno note. Sarà forse questa, anche se leggermente insipida, la ricetta (quasi perfetta) per avere successo...?

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La recensione MYALE di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-12-08 00:00:00

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