Il nuovo capitolo discografico della band di Castelfidardo ribadisce e non sposta di una virgola i contenuti già ampiamente espressi nel disco precedente, intitolato “Cella Zero”. Un lavoro certamente interlocutorio, molto probabilmente concepito come uno sfizio, una leziosa voglia di ribadire la propria esistenza, attraverso la pubblicazione, piuttosto superflua, di alcune tracce, realizzate dal solo frontman con una formazione diversa da quella attuale e risalenti al 2014.
Le ragioni artistiche e commerciali che sottendono una simile pubblicazione appaiono alquanto oscure, se non perfino pretenziose, per una band che, a dispetto di un curriculum alquanto altisonante, di fatto, non ha ancora compiuto il grande salto. Del resto, anche i contenuti musicali, non offrono alcuna nuova prospettiva di valutazione, tanto più che due dei cinque brani contenuti in questo ep, "Iago" e "Odio il Sole”, qui riportate nella loro versione originale, erano già contenuti nel lavoro precedente.
Il peso specifico di questo lavoro, al netto delle valutazioni sopra evidenziate, rimane comunque ragguardevole, seppure carente sotto il profilo dell’originalità, poiché troppo intimamente legato alle sonorità di autorevoli riferimenti di genere come Deftones e affini. Certamente l’utilizzo della lingua italiana rappresenta una scelta interessante e fuori dal coro, anche se, la scelta di realizzare una tale compiaciuta e autoreferenziale operazione discografica, non contribuisce di certo ad enfatizzarne il valore effettivo. Tuttavia, i margini di crescita sembrano essere ampi, dunque attendiamo impazienti la prossima prova.
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