Francesco Biondini Can d'Autore 2016 - Cantautoriale, Pop, Indie

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Francesco Biondini ci propone Can d’Autore. Sette brani che riproducono pensieri e monologhi interiori di un’anima che vede i sogni sciogliersi al sole e lasciare spazio all’insonnia.

Francesco Biondini ci propone "Can d’Autore", sette brani che riproducono pensieri e monologhi interiori di un’anima che vede i sogni sciogliersi al sole e lasciare spazio all’insonnia, al dolore, ad un’esistenza fatta di speranze irrealizzate e spazi vacui.

Spazi dove anche un artista non ha più ispirazioni, dove i guai sembrano susseguirsi senza tregua e portare lontano da noi le persone migliori, compreso il tuo cane fidato, “Ugo”, l’unica cosa che ti è rimasta.
È un presente fatto di ricordi di una “Giornata perfetta”. L'unica soluzione è sputare sulla colla stick “lacrime di gioia e brividi" per cercare di legare forte a te almeno il passato.

Con una mesta considerazione “alla fine lasciatelo dire da chi non l’ha capito, un giorno questo dolore ti sarà inutile”, si chiude l'autore: la morale di un sognatore che vede crollare all’orizzonte tutte le sue fantasie, scardinate dal dato della realtà oggettiva. Di fronte ai continui affronti della vita le gioie implodono, la bellezza si inabissa. D'altronde ce lo faceva presente anche Cesare Pavese in "Il mestiere di scrivere": "Ma la grande, la tremenda verità è questa: soffrire non serve a niente".

La cifra caratteristica di "Can d'Autore" sono i testi molto semplici, senza sovrastrutture e ricercatezze. Si tratta senza dubbio di una scelta. Biondini vuole renderci una raccolta di pensieri che un qualsiasi deluso dalla vita può avere di fronte alla tragedia del quotidiano, senza bisogno di parole auliche o concetti più elaborati. Pensieri e istinto alla base di parole immediate e senza filtri. L'intento è nobile e l'album testimonia sicuramente una grande sensibilità. Rimane però da parte dell’ascoltatore un malessere che lega alle situazioni descritte, una desolazione nei testi che, seppur volutamente non complessi, possono risultare poco studiati e armonici. Non sufficientemente incisivi e in grado di coinvolgere in una sfera emotiva più appassionata l’ascoltatore.

L'idea dell'album è buona, ma fatica a decollare. È un progetto riuscito a metà, chissà che Biondini sappia stupirci in positivo per il prossimo progetto colmando questa mancanza. 

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La recensione Can d'Autore di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-12-28 00:00:00

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