Mai Mai Mai Φ (PHI) 2016 - Sperimentale

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Ferro, sangue e acqua salata restituiscono uno scenario post apocalittico, che sa al contempo di futuristico e antico

Il respiro sottomarino del Leviatano. Un Mediterraneo violento e iracondo, che si accanisce sulla chiglia della nave di Ulisse. Un terrore notturno, che costella di luci rosse il cielo di Atene. "Φ (PHI)", il terzo episodio del trittico greco di Mai Mai Mai, al secolo Toni Cutrone, è sfuggente come la sabbia delle sponde di Creta, che più cerchi di stringerla in pugno, meno te ne rimane da gettare negli occhi dei tuoi nemici. Perché di questo si tratta: una guerra di suoni saturi e ripetitivi, dove ogni nota ferisce mortalmente. Le atmosfere industrial sono mitigate da canti di guerra soffocati e soffocanti ("Lenais" e "Mustais" su tutte), mentre le ritmiche affiorano basilari e ripetitive come lo schianto di onde sugli scogli.
Ferro, sangue e acqua salata restituiscono uno scenario post apocalittico, che sa al contempo di futuristico e antico. Alcuni arpeggiatori, presi da un passato non troppo remoto, accompagnano i fuzz, le distorsioni e i droni che popolano le sei tracce di questo disco, in un “songwriting” ricco di suoni, ma povero di idee. Pregevolissimi gli innesti di Luca Venitucci e Lino Capra Vaccina, che rendono "Akea" il brano forse più memorabile di "Φ (PHI)".
Luogo perfetto per l’ascolto: in barca, di notte
Perfetta colonna sonora per: una versione (ancora più) post punk di "Waterworld", con George Miller alla regia al posto di Kevin Costner.

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La recensione Φ (PHI) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-11-16 10:00:00

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