DüneRest In Peace2016 - Minimal, Electro, Ambient

Rest In Peaceprecedenteprecedente

Un percorso elettronico liscio e minimale tra due anime, forse troppo vario ma ricco di spunti interessanti.

L’elettronica si fa guida nelle sorti alterne dell’esistenza, partendo eterea e impossibile da toccare, passando poi attraverso gallerie d’acidità per momenti di totale assenza di luce, per sciogliersi infine in una processione di ricordi che marciano con cadenza synthwave. L’esordio dei Düne si presenta come un percorso liscio e minimale tra due anime, una che tende al bianco e all’ambient più impalpabile, l’altra foriera di cupezze e inciampi, col featuring di Mordecai ad arricchire lo spettro dei colori di tinte orientali mai vezzose. Il brano che racchiude il senso di questo lavoro è certamente “Gratia”, sospeso tra la leggerezza di una corsa che abbandona la paura alle spalle e l’inevitabile caduta, in una metamorfosi graduale che trascina dal volo libero fino al turbinio ossessivo, per muoversi sempre più velocemente con movimenti sempre più brevi.

Vario, fors’anche sin troppo, “Rest in Peace” è la proiezione di un duo che esplora i saliscendi emozionali della vita, le fortune e lo sprofondo, l’attimo in cui la pelle si distende e quello in cui batti i piedi al ritmo di una tensione crescente. Una visione d’insieme poco omogenea ma ricca di spunti interessanti: prendere una strada più chiara potrebbe portare a grandi risultati.

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La recensione Rest In Peace di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-12-23 00:00:00

COMMENTI (1)

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  • 7notesettenote8 anni faRispondi

    Un disco molto bello, che dimostra grande cura e passione per il suono e trascina menti e corpi in una danza primordiale irresistibile, senza mai perdere d'eleganza e gusto. Complimenti a Faco e Massafra!