Fricat Fricatism 2016 - Elettronica

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Demoni sghignazzanti, corpi sudati, nudità, balli rituali, mistero: Fricat esce dalle profondità terrene per riportarci all'Inferno, dove ci si diverte di più.

"Fricatismo", un imbastardimento gioioso, come definito dallo stesso Fricat (alias Joe Antani degli Apes On Tapes): nel disco infatti si ritrovano preponderanti riferimenti etnici, dall'Asia all'Africa, fino alla lontana Oceania, che fornicando sopra beat ipnotici e convulsi creano una pasta sonora personale e perversamente divertente.
La collaborazione con la Wasbridge Philharmonic Orchestra presente nel disco è una trovata geniale e unica in quanto l'elemento orchestrale riesce a creare un'ampia profondità spaziale dai toni mistici e irreali e, allo stesso tempo, dà ancor più corposità ai seducenti incastri ritmici. Le sonorità richiamano alla mente i rituali orgiastici presenti in "Eyes wide shut" di Stanley Kubrick per la forte componente elegantemente grottesca ed erotica che rapisce l'inconscio, lo destruttura e ne fà uscire tutto il nero in una danza macabra e perversa, completamente fuori controllo

"Fricatism", fatto di demoni sghignazzanti, corpi sudati, nudità, balli rituali, mistero e cardiopalma, sembra uscito dalle profondità terrene per riportarci là sotto, perché, alla fine, all'Inferno ci si diverte di più.

 

 

 

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La recensione Fricatism di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-01-02 10:00:00

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