Iem IemAcousticTrio 2005 - Sperimentale

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Ci sono musiche che stanno strette dentro i solchi di un disco. Il collettivo Iem, sigla che sta per Improvvising Experimental Machine, fa musica che andrebbe servita dal vivo, in una stanza buia con poche luci colorate.

Sono tre ragazzi e fanno composizione istantanea e improvvisazione radicale, vengono da Roma ed hanno in curriculum numerose collaborazioni con la scena italiana, europea e canadese. Sono in tre dicevo, contrabbasso, ance e batteria, e sanno davvero cos’è la musica. Esplorano i loro strumenti con la curiosità di uno studioso, vanno fino alla radice del suono.

Il disco è fatto di cinque lunghe composizioni dove le trame di clarinetto o di sassofono si intrecciano con ritmiche sincopate e il lento marciare del contrabbasso. Sono inquietanti e oscuri, sospendono le note a mezz’aria come fossero piume. Sono complessi e ricercati, ma hanno il pregio di farsi lasciare ascoltare, come fossero una colonna sonora ai pensieri che fuggono rapidi. Sta qui forse la prova del loro buon lavoro, il fatto che riescono a rapire senza trascinarti con la forza, a farti viaggiare non diventando mai fastidiosi.

Sia chiaro, non è musica per tutti. E’ una ricerca, e come tale va analizzata e compresa. Fanno però una grande cosa: chiunque abbia anche apprezzato un solo disco di be bop troverà qualcosa che lo affascinerà.

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La recensione IemAcousticTrio di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2005-01-07 00:00:00

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