CRNG Qualcosa a cui credere 2016 - Rock, Indie, Alternativo

Qualcosa a cui credere precedente precedente

Alternative rock che ha “qualcosa a cui credere” ma deve crederci di più

Il secondo album dei CRNG, quartetto fiorentino alternative rock, inizia con la canzone-manifesto “Qualcosa a cui credere”, una ballata che è una dichiarazione di intenti. Voce, chitarre, batteria e basso (più elettronica), con “Terra bruciata” e “Tarantola” il disco prende subito una svolta rock, per poi tornare alle atmosfere della ballad con “Colla”: qui il testo raggiunge uno dei picchi d'intensità del disco.

La tracklist continua con la “preghiere” di “Scarpe rotte” e “Scoraggiami”: entrambe contengono strofe quasi sussurrate e climax di suono nelle parti centrali. Le canzoni esprimono smarrimento, delusioni, ricerca di una direzione, inadeguatezza (“Inetto”) e sensazioni “autunnali”: nella sua semplicità acustica (con catarsi elettrica nella seconda parte), “Autunnale #2” è uno dei pezzi meglio riusciti, sia per l'orecchiabilità della melodia sia per la qualità dell'incisione.

Il brano di chiusura "Senza pelle" è una interessante sperimentazione nella direzione dell'elettronica, che aggiunge qualcosa in più all'identità del gruppo, un'originalità che potrebbe essere sviluppata in futuro.

In generale gli arrangiamenti sono ben fatti, la produzione è migliorabile e i testi sono da rifinire; la voce ha potenzialità, deve acquistare sicurezza. La band deve continuare nel percorso di presa di consapevolezza dei propri mezzi e poi... farli esplodere.

---
La recensione Qualcosa a cui credere di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-06-14 00:00:00

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia