Compilation The Vegetable Man Project vol. 3 2004 - Rock, Alternativo, Post-Rock

The Vegetable Man Project vol. 3 precedente precedente

"Mio Dio! Questo ragazzo sa esattamente quello che gli sta succedendo!" - disse il produttore Peter Jenner quando ascoltò per la prima volta il brano "Vegetable Man" scritto dal suo assistito Syd Barret. Era il 1968 e Barret, che di lì a poco sarebbe uscito dai Pink Floyd, aveva composto un brano dai penetranti tratti autobiografici: una precisa presa di coscienza della propria incapacità di adattarsi al mondo e un lucido spaccato delle barriere comunicative che dividono le persone. Quella canzone, mai pubblicata in veste ufficiale dai Pink Floyd, è, ora, il cardine di un progetto inscenato dall'etichetta "Oggetti Volanti Non Identificati" e finalizzato a presentare una collana di cinquanta volumi che da qui al 2030 raccoglierà 1000 differenti versioni del brano.

Fedele al principio di coinvolgere gruppi provenienti da tutto il mondo, questo terzo episodio di "The Vegetable Man Project" si propone come suggestivo crocevia di ritmi e stilemi: noise, elettronica, lo-fi, melodia, psicadelia, un autentico baccanale di suoni tra i quali si insinuano le interessanti proposte di band indie italiane. Troviamo allora i vari Berna Park Hotel, Alberto Motta, Larsen Lombriki, Mondobliquo, Kokoro Maykibo, Strom Of Depression e Znorty interpreti di performance originali e convincenti e capaci di tenere il passo delle splendide esibizioni di gruppi come i canadesi Le Monochrome (davvero bellissime le loro manipolazioni) gli svedesi In The Labyrinth e i turchi Baba Zula (autori di un'affascinante versione "etnica"). Ma, certamente chi assurge al ruolo di protagonista assoluto del disco sono i MadCaps e Dario Antonietti: attori di cimenti dai tratti davvero maestosi nonché unici artisti a proporsi con il cantato in italiano.

I Mad Caps già titolari di tre splendidi dischi e di interessanti collaborazioni artistiche trasfondono nel loro "L'uomo vegetale" il loro rock intenso ed evocativo, il cui fascino zampilla dalla penetrante voce di Maurizio Manzoni e da una sublime e lancinante commistione musicale. C'è poi Dario Antonietti (ideologo insieme a Max Dolcini del Vegetable Man Project, NdR) che, provvisoriamente accantonata la sua ottima band Effetto Doppler (a proposito, Dario, a quando un nuovo disco?), si cimenta nello splendido "L'omino vegetale", pezzo dai tratti acuti e visionari.

Il tutto a comporre un ottimo disco, per un progetto davvero attraente al quale, fra l'altro, le band interessate possono partecipare contattando la Oggetti Volanti Non Identificati (oggettivolanti@hotmail.com).

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La recensione The Vegetable Man Project vol. 3 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2005-01-13 00:00:00

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