Emanuele Meschini Il silenzio dentro 2004 - Cantautoriale

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Nella copertina interna, segni di devozione a Layne Staley ed Eddie Vedder, con tanto di frase marchiata a fuoco presa a prestito da “Rain when I die”, degli Alice in chains. Poi, però, “Il silenzio dentro” è tutto tranne un omaggio al rock di Seattle. Emanuele Meschini ha preferito ricordare “Jar of flies” piuttosto che “Dirt”, ossia l’anima acustica dell’Alice incatenata. Ecco spiegarsi come mai il dischetto viva di chitarra e voce - se si esclude l’inserimento di una tastiera in “Dentro” - anziché di grunge, con buona pace delle dediche di cui sopra.

Tre canzoni essenziali, dunque, con un opener senza interventi vocali e che rappresenta il pezzo migliore del lotto, un gioiellino di semplicità vivacizzato dall’inserimento di una tastiera minimale. Il resto non sarebbe da buttare, peccato che la voce di Emanuele Meschini se ne vada spesso per fatti suoi e che i testi risultano alquanto acerbi. Due aspetti sui quali è necessario concentrare il lavoro.

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La recensione Il silenzio dentro di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2005-01-20 00:00:00

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