Roberto Kunstler Kunstler 2004 - Cantautoriale

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Chi è Roberto Kunstler? Molti magari se lo chiedono, quando vedono questo nome sulla copertina di un cd nel negozio di dischi o tra i titoli delle recensioni. Comincio con questa domanda perché in essa si cela la chiave di ogni recensione dei dischi di Kunstler, dal 1985 ad oggi. Continua ad essere un perfetto sconosciuto, lodato dalla critica, snobbato dal grande pubblico. O meglio: snobbato dalla grande industria musicale. Ma non stiamo a fare i soliti discorsi sugli artisti bravi ma relegati ad una cerchia ristretta di ammiratori. Il cantautore romano ci è abituato ed oramai ci ha fatto il callo. E continua per la sua strada, con le sue musiche, le sue poesie. Stiamo parlando di un vero paroliere, di un poeta capace di musicare liriche profonde eppure comprensibilissime. Una abilità nella scrittura che ha fatto gola ai vari Sergio Cammariere, Paola Turci, Francesca Schiavo, Alex Britti, stregati dalla penna fluida di Kunstler. Con il primo ha collaborato strettamente, pubblicando due album come duo Kunstler-Cammariere e per lo stesso cantautore calabrese ha scritto tutto l’album “Dalla pace del mare lontano” e buona parte dell’ultimo disco di Cammariere. Sue le parole di “Tutto quello che un uomo”, lodata al Festival di Sanremo e che ha fatto conoscere il suo amico al grande pubblico. Di Kunstler si potrebbe dire che ricorda i vari Dylan, Paoli, De Andrè, Battisti, ma i paragoni devono per forza scendere in secondo piano. In fondo, chi se ne importa quando si ricavano emozioni grandi dall’ascolto di questo quarto album solista del cantautore romano. Consiglio di ascoltare il disco mentre si leggono i testi. Lasciarsi trasportare da storie d’amore, di spiritualità, di politica, di televisione. Ogni argomento viene affrontato in forma poetica. Niente di super-intellettuale, per carità, semplicemente scrive con grande trasporto ciò che tutti proviamo dentro di noi: rabbia, malcontento, malumore, speranza, amore, crisi esistenziale, i tanti perché. D’altronde si rende conto anche lui delle sue capacità quando canta “Tutto quello che ho da dire è chiuso dentro una parola”. Nelle dodici tracce qui incluse, Kunstler dipinge un quadro affascinante, raccoglie colori e sensazioni dello spirito umano e ce le trasmette. “Faccio parte di quel tutto e di quel tutto son cornice”, canta in “Io so”. Più chiaro di così…

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La recensione Kunstler di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2005-02-28 00:00:00

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