Salvario Duemilacanzonette 2017 - Cantautoriale, Rock, Indie

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Canzonette nel senso buono della parola, orecchiabili, intelligentemente leggere.

Scommettiamo che la prima cosa che farete se ascolterete questo disco sarà il giochino di cogliere tutte le citazioni in “Canzonetta da bar”? Non spoileriamo, diciamo solo che il titolo è indicativo e che il giochetto è simpatico.
Ma non è il solo: in generale, l'atmosfera dell'intero album è leggera, tanto che se non si sta attenti si rischia di captare solo il ripetuto ”ma quant'è bella la vita” di “Una parte di me” e bollare il tutto come smielato e infantile. Invece la leggerezza di Salvario è di quella buona e non sciocca, quella per intendersi che caratterizza certi suoi concittadini (artisticamente parlando: lui è pugliese ma torinese d'adozione – e da un quartiere di Torino, San Salvario, ha preso anche il nome d'arte) della “nuova scena”, tipo Bianco o gli ultimi Nadàr Solo - questi fra l'altro ospiti in “Dinosauri”. Quella che soffia via la patina di tediosità che potrebbe posarsi su pezzi che affrontano argomenti ad alto rischio di retorica, come per esempio l'emigrazione, trattata con una certa amarezza ma senza piagnistei in “Caro amico”; quella che stempera con l'ironia la tamarraggine da rocchettaro di provincia di “Duri come un muro”; quella capace anche di spostare il filtro dello humour per mostrare un romanticismo onesto e leggiadro; quella del pop, delle “canzonette da bar” che non ti cambiano la vita ma te la raccontano e un po' te la fanno sembrare anche migliore.

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La recensione Duemilacanzonette di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-06-06 00:00:00

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