Monologue Belle Époque 2017 - Pop, Electro

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La belle époque cantata dai Monologue non è bella per niente.

“Veramente vivo in tempi bui”, cantavano qualche anno fa i Ministri.
I Monologue hanno espanso il concetto a coprire un intero album: la belle époque di queste canzoni è tutt'altro che bella. Si comincia coi cieli che cadono, i mari neri e i soli morenti dell'"Intro" e si finisce con gli avvoltoi che pasteggiano sulle macerie della nostra cultura in "Ferro e fiamme". In mezzo, tutto un campionario di disperazioni e disillusioni su questo mondo alla deriva, fra terrorismo, tecnologia che dove ci porterà signora mia e voglia di tornare indietro, magari a una vera (ma chissà poi quanto) belle époque.
Allegria portami via, ma in compenso tutto questo pessimismo cosmico va spesso di pari passo con musichette rassicuranti, fra cantautorato moderno, folk leggero e ancor più leggero synth-pop. Ascoltare per esempio “Dici” o “Torre Eiffel”, ma anche “Torniamo indietro”, che alterna alle ruvidezze più rock aperture vagamente tropical.
Un disco insomma che vive di una lucida e consapevole schizofrenia, che si potrebbe riassumere tutta in questi versi di “Tempi migliori”: “Aspetteremo tempi migliori/mi dirai che non si aspetta mai/spereremo in tempi migliori/e mi dirai che non si spera”.

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La recensione Belle Époque di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-09-18 00:00:00

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