GliUltimiCosmonauti Sputnik2 2017 - Pop, Indie

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“Sputnik2” prosegue sulla strada tracciata dal primo ep di un progetto che continua ad arricchirsi e a cambiare forma.

Anime diverse, incroci di traiettorie disegnate nello spazio, dove chiunque passi aggiunge qualcosa di suo e permette di continuare a volare. Gli Ultimi Cosmonauti è un progetto nato un paio d’anni fa dall’idea di Gido, che all’epoca ci aveva già raccontato intenti e aspettative. “Sputnik2” è la prova che il progetto è andato avanti e si è arricchito di nuove partecipazioni.
Escono fuori, quindi, altri cinque brani diversissimi tra loro, che mettono insieme tratti di Colapesce con sentori di Cure, fino a quell’elettronica anni ’80 che ci fa ballare di brutto.
Ogni brano mantiene la propria identità, la propria anima, e nello stesso tempo si affianca alle altre tracce: nella varietà, sono accomunate dalla stessa voglia di sperimentare, di creare musica, di dare forma alle proprie idee.

Così “Ogni giorno, sempre” nasce da Elia Anelli e Marco Platini, il duo novarese alla base dei Rumor: è fatta di suoni elettronici puliti, di eco che si rincorrono instancabilmente, con un ritornello che entra subito in testa; “Destiny” guarda con nostalgia agli anni ’80 e li condisce con note di rock melodico, nello stile che caratterizza la mente, Federico Marchetti Florio, e i suoi Park Avenue; “Buona la prima”, invece, è di Giuliano Dottori David Ragghianti, più acustica e classicamente cantautorale, più simile allo stile di Dente e a quello sguardo ingenuo e delicato sulla quotidianità; “Liaison” è il frutto delle idee di Fabio Viassone (We Are Waves) e odora di elettronica e New Wave. Solo l’ultimo pezzo, “Flowers”, è il remix proposto da Mulai del brano di Umberto Provenzani (News For Lulu) già presente in “Spuntnik1” e dimostra come da uno stesso brano possano venir fuori due forme diverse.

Un po’ come la copertina dei due ep, “Sputnik2” aggiunge nuovi colori ad un disegno già tracciato. Gli Ultimi Cosmonauti potrebbe essere un foglio bianco in cui ogni artista può esprimere se stesso, colorandone una parte, aggiungendo linee e forme sempre nuove, in contrasto sì, perché diverse tra loro, ma senza che nessuna scavalchi o copra l’altra.

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La recensione Sputnik2 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-07-04 00:00:00

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