Piks s/t 2005 - Rock, Alternativo, Post-Rock

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Sinceramente scossa dalle parole che ho sentito. Grandi musicisti, non c’è che dire. E poi? Un curriculum da ammirare. E poi? Basta con le stesse cose, con la musica studiata e con il rock programmato del tipo “dopo questo accordo ci sta bene quest’altro”. Prima dell’ascolto dell’album, ho letto la presentazione del gruppo. Non c’è che dire, grandi collaborazioni e concerti in ogni dove e poi ho letto “testi fortemente ricercati”. “Bene” mi son detta, per me che ho sempre pensato di avere il grave problema di pesare qualsiasi parola. E comincia l’ascolto. Il “fiumi di parole” di “Spiegami” mi ha congelata. A quel punto ho continuato ad ascoltare perché incuriosita dal sound, curato e affascinante in tutto, fino al “suono appeso al tuo ricordo che spiega tutto, spiegami perché”, peccato che non si capisca cosa debba essere spiegato. Eppure il brano nel complesso è ben curato ma questa non è ricercatezza del testo. Questo è mettere in fila due frasi che fanno rima. Con “Forse”, secondo brano dell’album, va già meglio. E’ vero che il successo di una canzone è dato dall’orecchiabilità del pezzo stesso e quanto di quel pezzo rimane subito dopo l’ascolto. Ma non è tutto. Soprattutto se ci si vanta tanto della leziosità delle parole. Tutto sommato è il rock che si produce, tutto sommato è un altro rock “emotivo”, se non sbaglio sono queste le parole del gruppo, che rievoca tanti altri. I Piks non prendano questa recensione come un’offesa. Vantano sicuramente giudizi più autorevoli anche perché positivi.

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La recensione s/t di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2005-03-21 00:00:00

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