Pochissime persone tra noi possono capire cosa significhi essere un sopravvissuto, nessuno di noi ha mai pensato di poter mettere questo sentimento in musica.
L’album è la colonna sonora di un documentario, realizzato con la collaborazione di Marco Perri, presentato nel gennaio 2018, su Molenbeek, comune che si trova a pochi passi da Bruxelles, che è stato per mesi al centro delle cronache perché luogo di provenienza dei responsabili degli attentati al Bataclan di Parigi, dell’aeroporto di Zavantem e di Maelbeek, stazione della metro nel quartiere europeo di Bruxelles. La cosa più impressionante di questo disco è che Francesco Baiocchi il 22 marzo del 2016 si trovava nella città sede del Parlamento Europeo per motivi di lavoro ed è scampato all’attentato alla stazione di Maelbeek per un caso fortuito: essendo il giorno del suo compleanno chiese un permesso per poter festeggiare a casa. Questa sorta di sentimento da sopravvissuto ricorre nelle sensazioni che smuove il disco, che sembra raffigurare un quartiere/animo apparentemente calmo dopo il trambusto che si è venuto a creare in conseguenza dei fatti che hanno sconvolto il mondo intero.
Le sonorizzazioni, a parte “Molenbeek breaknews” che è composta da vari spezzoni di notizie di telegiornale sugli attentati terroristici, sono legate dal filo logico della speranza, del ricordo, creando una sensazione di dolcezza che si oppone prepotentemente alla morte. Il disco, prevalentemente ambient, è ricco di contaminazioni tra generi: sperimentazione elettronica, drone, noise, soundtrack e musica contemporanea si fondono con un finale (“Dove”) dai toni post-rock, libero sfogo dell’artista riguardante la situazione sociale appresa nei diversi posti dove ha vissuto, con precisi riferimenti alla crisi economica e alla sua influenza sulle generazioni più giovani. Molto interessante nel disco è anche l’utilizzo delle voci che si mostrano in primo piano, si nascondo e si confondono, mostrando un interessante utilizzo della spazialità.
Un lavoro molto interessante, dove il sentimento non si esprime con irruenza ma con l’eleganza della meticolosità compositiva. Un disco dalla delicatezza rara.
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La recensione Molenbeek (Music For Movie) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2018-08-27 00:00:00
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