Due pezzi in attesa del nuovo album degli Homesick Suni. Intrippati più che mai.
Nel curriculum vitae di Matteo Pin spicca la partecipazione, in funzione di chitarrista, al tour di Lay Llamas susseguente l’uscita di “Østro”. Ma anche il resto non è poi così malaccio. “Appetite for distraction” dei suoi Homesick Suni, per esempio. Uscito lo scorso anno ma legato ai sixties e a tutto ciò che ne consegue: l’arrembante psichedelia, la Swinging London, i colori che sgargiano. Il nostalgico Suni prometteva più pop per tutti, ricordando che la rivoluzione è in arrivo e sarà più acida che mai.
In attesa del nuovo album, Matteo Pin ci omaggia di altre due piccole perle, registrate a Treviso nello studio La Mela di Mauro Da Re (aka La Mela del Piave). L’EP parte con “My EQ”, un pezzo un po’ in stile Tomorrow e dintorni, i cori (Andrea Da Dalto, Caterina Sokota e il padrone di casa, Mauro Da Re) dispensano spensieratezza, le tastiere di Giovanni Tonon sono in vena di carezze, mentre il sax di Marco Del Ben irrompe all’improvviso, provando a spostare le coordinate e a velocizzare il passo. Già, più pop per tutti. E anni ’60 a oltranza.
“Hyper-object hologram” è psichedelia allo stato puro, quella di Syd Barret, evocato non solo dalla chitarra sbilenca ma anche da un timbro vocale che non lascia spazio a interpretazioni. E i Beatles, quelli più lisergici, ascoltano in compagnia del Sergente Pepe, gustando un tè mescolato a qualche sostanza non meglio identificata. La vocina lirica del solito Da Re sembra essere stata aggiunta da George Martin, la Mela come Abbey Road, insomma. O quasi.
Bene, e ora sotto con l’erede di “Appetite for distraction”, qualcosa ci dice che forse la rivoluzione non arriverà ma, in compenso, saremo tutti un po’ più intrippati.
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La recensione My EQ/Hyper-Object Hologram 7" di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2018-08-24 09:00:00
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