New Orleans, Louisiana, è l’umido posto da cui provengono i suoni di questo trascinante duo bluegrass. Il loro album è espressione del sud degli States e suona come ve lo immaginate: venature blues, contorni rock 'n' roll old style, e ispirazioni country innervano l’impresa di vitalità. Quella stessa energia di un’antica tradizione southern blues, nel cui sangue scorre fierezza e sentimento. Bastano chitarra, lap steel, contrabbasso e voci a strappare la tradizione al passato per restituirla al presente, in italiano. Testi immediati e gioiosi imprimono solarità all’opera.
L’ascolto raggiunge il livello più alto quando la melodia e l’attitudine ballabile creano ritmiche seduttive (“Non mi pento più”, “Aria condizionata”); gli arrangiamenti in “Meglio avere qualcosa da dire” o in “Cercando te” hanno una leggerezza che volteggia come passi di danza. Colore e vitalità tirano dentro l’ascoltatore in “Non so dove andrò” e “Non ci cascherai”, mentre alcuni pezzi perdono un po' di consistenza (“Il finto tonto”, “Shopping”), ma rimane una questione di gusti. Il disco raggiunge il finale con la stessa ricetta di partenza, diventando abbastanza prevedibile. La certezza è che, suonato dal vivo, sollevi dalla sedia i più indolenti, motivandoli al ballo per tutta la durata dello show.
Intriganti manipolatori del blues, i nostri amici cucinano una portata precotta, all’apparenza facile facile, eppure ineccepibile. Certo che qui non si inventa niente, ma - come sapete - non è questo il punto, quando un album è assolutamente godibile e mette di buon umore.
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