June 1974 Nemesi 2018 - Progressive, Metal, Alternativo

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Un album di metal strumentale che perde tutti i cliché del genere per acquisire libertà

Un disco colto, ma molto interessante, anche solo per la mole di ospiti contenuta al suo interno, che andiamo a elencare in ordine di apparizione: Gionata Mirai (Il Teatro Degli Orrori), Tommy Talamanca (Sadist), John Cordoni (Necromass), Francesco Conte (Klimt 1918), Andy LaRoque (King Diamond), Jørgen Munkeby (Shining, Ihsahn), Patrick Mameli (Pestilence), Paul Masvidal (Cynic, Death), James Murphy (Obituary, Death, Testament, Cancer, Gorguts, Disincarnate), Francesco Sosto (The Foreshadowing). Con un pedigree così, il progetto del polistrumentista Federico Romano assume connotati internazionali e, per essere un disco strumentale di metal, pur declinato al death tecnico e al prog, ha una delicatezza rara nel genere.

Ritmi velocissimi, batteria che pesta, ma ciò che sorprende sono le composizioni per niente negative, tutt'altro, quasi votate allo shoegaze/dream pop, alla visione eterea. Malinconico, sognante, fluttua nell'aria e perde tutti i cliché di genere per acquisire una forma nuova, libera. Complimenti.

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La recensione Nemesi di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-03-11 00:00:00

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