Sunflower My Language - EP 2005 - Indie

My Language - EP precedente precedente

Non male, non male davvero questo Ep ben curato, ben suonato, ben registrato, privo di incertezze. E non sembra neppure un demo, vista la qualità di incisione. I casi sono due: o i Sunflower sono bravissimi o hanno fatto dieci anni di garage prima di incidere i brani,ma la freschezza e la creatività compositiva non possono che farmi propendere per la prima ipotesi. Non saprei come definire il loro stile: mi viene in mente (visto che l’inglese è “their Language”), una sorta di “raw intimacy” : interferenze lo-fi, echi tremolanti, synth di archi, sussurri, accenni di tastiere, tappeti di distorsioni remote, basso minaccioso, freddure elettroniche, il tutto unito da chitarre sgangherate, cattive e robuste. Spider, pezzo secondo me magistrale, spicca tra i quattro brani per la sua struttura rarefatta, intima ed intensa, veramente un pezzo da brivido. Nonostante la loro bravura, trovo nei Sunflower un grosso handicap: la dizione. Sarò forse dannatamente perfezionista, ma se si intende cantare in inglese l’accento e la pronuncia contano e vanno curati un pò di più,per evitare l’effetto “lesson one-the book is on the table”, che può davvero massacrare senza appello l’atmosfera di un pezzo bellissimo…Anche la voce, secondo me, deve “studiare” di più: sui registri alti, e in KC live in particolare , si perde in un falsetto flebile che fatica a non smarrire l’intonazione, e anche un robusto eco sulla voce non riesce a conferirgli il giusto spessore. Detto questo, ribadisco la mia totale ammirazione per il loro lavoro, che ritengo una delle cose più brillanti che abbia sentito da molto tempo, spronandoli però ad affinare voce e inflessione: possono veramente fare la differenza decisiva.

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La recensione My Language - EP di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2005-09-02 00:00:00

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