Gianni Denitto Kāla 2018 - Jazz, Etnico, Elettronica

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Sterminato e vasto come un lungo viaggio. Anche ostico ma che vale la pena di scoprire

Non crediate sia troppo facile paragonare questo "Kāla"di Gianni Denitto ad un viaggio molto lungo, che si estende per migliaia e migliaia di chilometri, certo un viaggio duro ma che, proprio perché si è prefissati di andare lontano, "s'ha da fare". Denitto non è nuovo al mondo della musica, è un professionista di quest'arte, avendo studiato anni e anni nei più diversi campi, spaziando dalla musica classica a quella jazz, con incursioni anche nel mondo dell'elettronica e nella cosiddetta world-music. E proprio dal mondo arrivano le principali fonti di (sterminata) ispirazione per Gianni Denitto, come si può comprendere bene sin dalla prima canzone dell'album, "Air China", un pezzo etereo e sofisticato, che crea un'atmosfera languida e fa già girare la testa. 

Tuttavia "Kāla" non è un disco perfetto, anzi. Pecca infatti un po' di presunzione e un po' di mancanza di un centro ma, siamo quasi certi, che lo stesso Denitto si è poco curato di rendere omogeneo il lavoro, se non a livello di produzione musicale (sempre su standard eccellenti) e di donargli un centro di gravità: si è invece preferito vagabondare per lo spazio, fisico o immaginato, in un viaggio senza fine, trasportati dai suoni che si sentono aprendo la porta di casa e iniziando a camminare. Quindi si comprende come una traccia quale "Tillsammans", con il sax di Denitto che ci conduce per mano con il suo sax nelle lande ghiacciate del Nord Europa possa stare, benissimo, nel medesimo album in cui è contenuta "Touki Bouki", con le sue sonorità e ascendenze africane.

Se vi piace stare a casa a passare il tempo a guardare le serie tv forse questo album non fa per voi. Però, presto o tardi, arriverà il momento in cui dovrete alzare il culo e mettervi in movimento: allora guidati dalla darbuka del Marocco, dal balafon senegalese, dalla monodia dei raga del Subcontinente indiano e dall'improvvisazione dell'afro-jazz americano la fatica del viaggio si farà sentire di meno. 

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La recensione Kāla di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2018-08-24 00:00:00

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