Mindless Escape Parking Lots 2018 - Rock, Psichedelia, Alternativo

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Abbasso le mode e viva il groove: "Parking Lots" dei Mindless Escape ci insegna proprio questo

Ok il cantato, partiamo subito da qui. Noi lo possiamo capire e in larga misura vi comprendiamo: se ci si dovesse concentrare soltanto sul cantato (sul "modo" di cantare più che sul timbro di per sé) "The Storm", la prima traccia, sarebbe davvero una traccia da dimenticare. Troppo derivativo, troppo enfatico, troppo teatrale per quello che è, a conti fatti, un ottimo album come è "Parking Lots" dei Mindless Escape. Già perché, tralasciando l'aspetto poc'anzi citato, il lavoro della band milanese è davvero di ottimo livello e dimostra come, ancora al giorno d'oggi in Italia, si possa fare dell'ottima musica anche (e soprattutto) non seguendo la moda.


Ed è proprio la traccia successiva, "Anesthetic Songs", a confermare questa nostra supposizione. La seconda canzone è infatti una vera e propria apoteosi delle qualità e, al contempo, dei difetti dei Mindless Escape, con, da un lato, un groove che è loro chiara cifra stilistica, che conquista e che lascia ammirati chi li ascolta e, dall'altro, alcune scelte in chiave di arrangiamenti e di cantato che lasciano sorpresi per la loro faciloneria. Perciò l'album della band è un buon album che poteva essere ottimo, davvero ottimo ma che invece non ce la fa e che si ferma ad una specie di "rocciosa mediocrità" che però siamo certi non possa soddisfare in toto un gruppo ambizioso come i Mindless Escape (abbiamo desunto questa supposizione ascoltato, l'incredibile, parte centrale di "Anesthetic Songs", un vero e proprio pezzo di bravura in ambito strumentale).

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La recensione Parking Lots di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-03-30 08:29:07

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