Giardini di Mirò Different Times 2018 - Post-Rock, Shoegaze

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Un sound maturo e consapevole, che dalla matrice post-rock diventa versatile al tipo di emozione narrata.

Un titolo come "Different Times" può essere aperto a significati diversi: se i tempi sono quelli da associare alla copertina, il bellissimo scatto di Simone Mizzotti di un gruppo di ragazzi che gioca in un campo da calcio sovrastato dall'imponenza dei grattacieli di una grande metropoli cinese, il senso si può trovare nel contrasto tra stili di vita differenti o tra epoche che si sovrappongono, costrette a convivere negli incontri della modernità. Different Times può riferirsi anche ad un cambio di prospettiva, quello di una band che dagli esordi discografici di oltre tre lustri fa è sempre salita di livello, cercando di non attraccare nelle acque sicure delle proprie raggiunte certezze, ma navigando sempre alla ricerca di nuove terre da esplorare e conquistare. Sono tempi diversi gli anni che passano, il tempo che scorre, e il modo di affrontarlo: quello che i Giardini di Mirò sanno per certo è che il tempo di oggi è quello di fare ancora un passo in avanti, costruendo un sound maturo e consapevole, che dalla matrice post-rock diventa versatile al tipo di emozione narrata.

Emozioni: saperne suscitare è una dote importante, che arriva da una scrittura attenta e meticolosa che sa mettere ogni cosa nel giusto posto. Un suono che diventa sempre più internazionale, nelle intenzioni (gli interventi di Adele Nigro, anima del progetto Any Other, di Robin Proper Sheppard dei Sophia, di Glen Johnson dei Piano Magic e di Daniel O’Sullivan) e nei fatti, con la band pronta a partire per un tour in nove diverse città della Cina durante la prossima primavera.
L’universalità della proposta artistica si manifesta nell’eterogeneità della scaletta, dalla morbidezza accogliente di “Don’t Lie” all’avvolgente malinconia di “Hold on”, dalle atmosfere al contempo dilatate e marziali di “Pity the Nation”, alla spensierata allegria di “Under” fino alle intense cavalcate strumentali della title track o della magnifica “Landfall”.

Questi sono i Giardini di Mirò nel 2018: essenziali e compiuti nella scrittura, appassiona(n)ti e risoluti nell’esecuzione. Da molti anni, un'esperienza che vale la pena vivere.

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La recensione Different Times di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2018-12-03 09:00:00

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