Un buco con la società intorno: a questo fa pensare il nome scelto da Le Trou Société (francesizzazione di quella “Society Is A Hole” dei Sonic Youth). Il gruppo napoletano dà l’impressione di essere infatti un po’ alienato, solitario e orgogliosamente asociale nel suo fantastico mondo di schitarrate soniche, di fughe noise, ma anche di rassicuranti ritorni all’ovile del post-rock (proprio una minuscola pecora è raffigurata sulla anemica copertina del demo). Le reminescenze grunge melodiche ma sofferte di “Gioventù cannibale” aprono il cd, proseguendo poi con l’ironica “Mandarini a cena” (leggera e simpatica, di sapore più tipicamente Pavement), fino ad arrivare al brano strumentale di chiusura, non propriamente indispensabile. Testi ermetici senza apparente significato e dai giochi di parole un po’ grossolani ("Amo le carote ma non il karate / Amo le banane ma non il banale") completano il tutto.
Dunque, Le Trou Société mettono in luce delle buone capacità di esecuzione, ma non si può certo dire che siano particolarmente originali in fase creativa (già i Verdena sono stati ferventi importatori di certi stilemi nella nostra penisola negli ultimi anni, e non c’è bisogno di cloni dei cloni). Tuttavia quello che i LTS vogliono fare, lo sanno fare discretamente. E questo è già un buon punto di partenza. Per il resto, sarà la famigerata società a provvedere.
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La recensione s-t di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2005-07-08 00:00:00
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