L'Omino e i suoi Palmipedoni Bugia 2019 - Cantautoriale, Folk, Acustico

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Come suonano bene L'Omino e i suoi Palmipedoni in "Bugia"

Bisogna, per forza di cose, partire da un dato di fatto: L'Omino e i suoi Palmipedoni, nonostante uno dei nomi francamente più assurdi e particolari della scena musicale italiana, suonano benissimo in questo loro album "Bugia". Già perché è proprio la qualità del suono, elevatissima, a colpire l'ascoltatore quando si approccia ad un pezzo, non semplice, come "Braccia conserte", la seconda traccia del disco e la nostra preferita. Ma non pensiate che di buono ci sia soltanto il coté musicale in "Bugia". Già perché L'Omino e i suoi Palmipedoni presentano anche testi non banali e un esempio concreto è proprio la già citata "Braccia conserte". Questa canzone infatti rappresenta bene la capacità della band siciliana di evocare emozioni e suggestioni prima di tutto attraverso gli arrangiamenti e poi attraverso le parole di Riccardo Pusateri. Pusateri infatti, vero e proprio ideatore del progetto, riesce a perseguire una propria linea di "cantautorato postmoderno" (come egli stesso lo definisce) davvero molto particolare, che non può lasciare indifferenti. Poi certo, non tutto funziona a dovere in questo disco. Per esempio si può intravvedere un certo manierismo in alcuni passaggi, con determinate canzoni che sarebbero potute essere un po' più corte, un po' più coese e meno ridondanti. Tuttavia, con canzoni come "Bugia", che paiono essere recuperate dal primo Colapesce, la bellezza è proprio a portata di mano.  

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La recensione Bugia di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-06-02 08:01:11

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