Tenebra Gen Nero 2019 - Stoner, Blues, Hard Rock

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Stoner, hard rock e blues, da cui tutto è cominciato, in un album che ha ben chiara la sua direttrice.

Spirito ‘70 hard ‘n’ heavy, dall’oscurità i Tenebra delineano Gen Nero. Particolare la motivazione sottostante la scelta del nome del disco: spiegano infatti in un’intervista che “Gen Rosso e Gen Verde erano – o forse sono ancora – gruppi dell'azione cattolica, autori di super-hit da oratorio come ‘Benedici Oh Signore’ o ‘Servo Per Amore’. ‘Gen Nero’ è il nostro canzoniere acattolico.”
L’aspetto interessante di ciò è che scelgono questo punto di partenza e si pongono in una posizione diametralmente opposta. Infatti, nella loro versione acattolica optano per sonorità cupe e dark, che si rifanno al classico hard rock degli anni ‘70. Taglienti e ricchi di fuzz, i suoni che scelgono sono costellati di bending che fanno stridere le chitarre, creando un vortice di energia oscura. Un mood che viene veicolato anche tramite la copertina del disco, sulla quale è disegnato un sigillo oscuro che è un’anticipazione di quello che si troverà nei sei brani.
La voce di Silvia Feninno, il membro più giovane del gruppo, molto blues, si sposa benissimo con le sonorità scelte, sembra salire e scendere insieme ai bending dei giri di chitarra e in più di un’occasione fa ripensare a Janis Joplin. Stoner, hard rock e blues, da cui tutto è cominciato, in un album che ha ben chiara la sua direttrice.

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La recensione Gen Nero di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-06-06 10:43:01

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