Lo ZOO di Berlino Resistenze Elettriche 2019 - Strumentale, Psichedelia, Post-Rock

Resistenze Elettriche precedente precedente

Lo Zoo di Berlino e la complicità di Patrizio Fariselli. Ovvero, come continuare a rompere gli schemi.

“Resistenze elettriche”, la più recente fatica discografica dello Zoo di Berlino, esce anche in formato vinile. Sacrosanto, dunque, prevedere la possibilità di dividere l’album in due frammenti. E così è stato. Con la band marchigiana di stanza a Latina a sfruttare la potenza live nella prima parte del disco, e pronta a un maggior rigore, senza però perdere l’istinto, nella seconda.

Dal vivo, lo Zoo di Berlino sa già come si fa. Tanto più se al proprio fianco si ritrova Patrizio Fariselli ad assicurare continuità con l’avanguardia degli anni ’70 e con un gruppo seminale del calibro degli Area. Tutti insieme appassionatamente a girare attorno a un pugno di classici della band milanese – la storica versione de “L’Internazionale”, “L’elefante bianco”, “Arbeit macht frei” – e a improvvisare di brutto. Ne esce fuori un suono carico di deflagrazioni, a tratti paranoico, nervoso, impreziosito da un basso ruspante e dal tocco di Fariselli, impegnato a rimettere le mani su “Aria”, in uscita da “100 ghosts”, il suo ultimo album da solista. Il tutto registrato nel corso di un tour in Emilia Romagna, lungo i percorsi della Resistenza antifascista, in occasione del progetto “Materiale Resistente 2.0”. Un cerchio che si chiude. Me c’è tempo per aprirne un altro.

Che vede lo Zoo di Berlino al lavoro in studio, nella classica versione trio. A rompere gli schemi, come d’abitudine, a disseminare lungo il percorso un inusitato caos. Legato da incursioni math-rock, psichedeliche, rumoriste, tra omaggi al futurismo, al femminismo, anatemi ai grandi fratelli sparsi nei meandri della rete. Per ribadire i concetti di cui sopra, brilla di luce propria una versione plastica e funkeggiante, nonché parecchio bella e personale, di “Bella ciao”.

“Resistenze elettriche”, secondo le intenzioni dei componenti dello Zoo di Berlino, è qui per anticipare i due prossimi lavori: la seconda parte di “Rizoma” e “Pops!”, ovvero un tributo al rock italiano degli anni ’70. Un disco comunque importante, non certo transitorio, per il quale si è scomodato persino Mauro Biani: suoi la china e l’artwork riversati in copertina.

 

---
La recensione Resistenze Elettriche di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-05-12 20:14:00

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia