JuJu Maps And Territory 2019 - Sperimentale, Psichedelia, Afro-beat

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Un disco vitale ed esplosivo, che trova un'identità propria nello germogliare delle contaminazioni

Dietro al nome JuJu, parola che ha a che fare con amuleti magici e invocazioni malefiche africane, ma anche titolo del disco di Siouxsie And The Banshees del 1981, c’è il songwriter palermitano Gioele Valenti. “Maps and Territory” terzo album di questo intrigante progetto sonoro, è un nuovo capitolo di una storia musicale multiforme e aperta alle sperimentazioni.

Forte della propria carica creativa, Valenti prosegue nel solco del ritmo e della psichedelia, arricchendo l'impasto con culture diverse e suoni esotici. Si passa così dai ritmi tribali di "I'm in Trance" alla psichedelia elettrica di "Motherfucker Core", in una sintonia ipnotica e avvolgente che non lascia alternative al muoversi con trasporto al ritmo della musica.
Spazi sonori che si dilatano avvicinando territori distanti: al jazz decostruito di "Archontes Take Control", scritta con il contributo della compositrice Amy Denio, si arriva passando per "Master and Servants", imponente e inquietante, per il trance ipnotico di "If You Will Fall" o per la new wave scintillante di "God is a Rover".

La ricchezza creativa degli esperimenti messi in piedi fanno di "Maps and Territory" un disco vitale ed esplosivo, che trova un'identità propria nello germogliare delle contaminazioni.

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La recensione Maps And Territory di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-07-30 07:17:22

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