Risalito dal nero degli inferi di “Karkosa”, il suo precedente lavoro (nonché esordio sulla lunga distanza), Oras pubblica un ep che invece inneggia ai colori, intesi come metafora di diverse emozioni, che si manifestano nei cinque “Palloncini” che compongono questo dischetto.
Leit motiv di questo nuovo ep è l’amore o più in generale le riflessioni e i pensieri di un uomo che mette in rima alcune delle sue storie con le donne, da quelle euforiche dei primi approcci (“Direct”) a quelle finite (“Andalusia”) fino ai rimpianti (“Nebraska”) e alla solitudine che giunge d’estate quando lei va in vacanza (“Maraschino”). Apparentemente meno legato a tematiche amorose è “Pharrell” in cui il nostro guarda al successo come rottura della routine provinciale (“vorrei essere su tutti i giornali e non pensare a cosa mi succederà domani […] vorrei essere famoso proprio come Pharrell”).
Musicalmente Oras si muove su basi minimali, dai ritmi accentuati e con accordi e melodie semplici, su cui il nostro non si limita a rappare le sue rime ma cerca (spesso in maniera autoironica) di intonare o meglio “stonare” rudimentali frasi melodiche dando un tratto simpaticamente caratteristico alla sua proposta.
Meno interessante del disco che l’ha preceduto, “Palloncini ep” è un lavoro estivo e moderno che probabilmente svolge il mero compito di intrattenere in attesa del nuovo lp dell'artista toscano.
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