Oras Karkosa 2017 - Rap, Hip-Hop, Alternativo

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Una trasposizione in musica del lato dark della mente umana.

È con il nuovo album "Karkosa" che Oras vuole rappresentare la parte più celata e oscura della mente umana, così come il lato più distopico della società in cui tutti noi siamo immersi. Con quest'ultimo lavoro, che sussegue l'ep di lancio "Oras et labora" (2014), il rapper pratese sottolinea alcuni degli aspetti più spiacevoli che caratterizzano l'odierna società.
La raccolta si compone di 10 tracce, tutte autoprodotte e mixate.

Il lavoro si presenta sin da subito per quello che è, fa infatti da incipit  "Chi sei?", brano dall'atmosfera molto tertra per quanto riguarda sonorità e vocalità nel quale l'autore prima dell'inizio vero e proprio del disco pone un invito fondamentale a se stesso: "dimmi chi sei veramente", come fosse un'esortazione a lasciar uscire allo scoperto il suo ego artistico, accantonando il suo lato "comune" e rivelandosi per ciò che si sente di essere veramente.

Si potrebbe considerare il disco come suddiviso in due parti: la prima nella quale si nota uno stile più tendente all'hip hop, con strumentali e tematiche più comuni al genere, la seconda invece è quella che regala il nome all'album, nella quale si riscontrano basi alquanto atipiche e dal carattere più sperimentale, con accentuate sfumature dubstep e argomenti piuttosto eccentrici e crudi che spaziano dallo stupro alla violenza domestica, fino ad arrivare a vere e proprie immolazioni.
D'altro canto il titolo dell'album fa proprio riferimento a Carcosa, città fittizia ideata dallo scrittore americano Ambrose Bierce nel suo racconto "Un cittadino di Carcosa" (1886), successivamente resa popolare nell'immaginiario pop contemporaneo grazie alla serie televisiva "True Detective" (citato anche, appunto, in "Karkosa"). Carcosa, infatti, è un luogo di culto nel quale spesso venivano compiuti macabri rituali quali il sacrificio di bambini ed incessanti abusi sessuali.
A tal proposito non possono che saltare all'occhio pezzi come "Chiavenna" e "Bestie", brani simili ed entrambi focalizzati su due fatti di cronaca nera, accomunati dalla stessa casistica, ovvero un omicidio dedicato a Satana, causato presumibilmente dalla noia della vita di provincia, che porta i giovani del posto ad avvicinarsi alla droga e metodi di evasione sempre più pericolosi. Il messaggio alla base è che la violenza genera violenza.

L'album di per se è molto sui generis sia per quanto riguarda le tematiche sia per le basi e il flow a tratti un po' macchinoso.
Non passa di certo inosservata l'influenza del passato (Oras è stato membro di un gruppo metal da lui stesso fondato) che revive in alcuni brani, da cui probabilmente deriva la scelta di avvicinarsi all'hardcore rap.

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La recensione Karkosa di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2018-01-15 00:00:00

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