Rob and the WaysSeparate Ways2019 - Rock, Elettronica

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Rock elettronico molto radiofonico

La seconda traccia di questo "Separate Ways", "We Are Far", è una buona, anzi ottima cartina di tornasole per leggere e interpretare l'intero lavoro dei Rob and the Ways. Infatti la band campana realizza un disco certamente solido composto, praticamente al novantanove virgola novantanove per cento, di pop-rock elettronico, di indole, anima e sonorità molto radiofonica, anche se non "sbrilluccicante" per novità o estremo sperimentalismo della stessa formula musicale. Già perché i Rob and the Ways suonano bene e suonano belli "rotondi", peccato solo che, a volte, suonino perfino "troppo rotondi". Infatti se chiudete gli occhi e lasciate partire una canzone a caso di questo disco, verrete immediatamente catapultati in un periodo temporale che, grosso modo, va dal 2001 al 2004, quando quel pop-rock lì, venato di elettronica il giusto, dominava i circuiti radiofonici e anche quelli delle trasmissioni a tema musicali. E intendiamoci: questo non è il "peccato capitale", ci mancherebbe, ma certamente si rimane molto ristretti dal punto di vista e della composizione e, soprattutto, dell'arditezza del tutto. Eppure, nonostante ciò, le canzoni bisogna ammetterlo funzionano e funzionano alla grande e i campani sanno il fatto loro in questo loro "roccioso" genere di riferimento. Quindi, al netto delle possibili critiche da "commentatori snob" che potremmo fare, "Separate Ways" è un disco molto buono: e in certe occasioni ricorda qualche b-side dimenticato di "Astronaut", disco dei Duran Duran del 2004. Forse non il loro migliore ma si tratta pur sempre del gruppo di Simon Le Bon no?

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La recensione Separate Ways di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-09-15 07:36:53

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