Sebastian Straw Welcome Yesterday 2019 - Rock, Britpop, Pop rock

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Una dichiarazione d’amore per le storiche band del Britpop, in particolare gli Oasis dei fratelli Gallagher, per un lp piacevole ma poco originale

Welcome yesterday”, primo lavoro sulla lunga distanza di Sebastian Paglia, in arte Sebastian Straw, riassume già nel suo titolo gli intenti dell’artista di Latina, dandoci il benvenuto nei suoni di “ieri” (principalmente quelli dei fatidici anni 90) ma anche nelle sonorità figlie di “Yesterday”, uno dei più grandi successi dei Beatles e quindi emblema della band che, come un “Big Bang”, con la propria musica ha dato vita ad un vero e proprio nuovo universo sonoro che ha generato a sua volta numerosi pianeti e corpi celesti tra cui il Britpop dei vari Oasis, Verve, Blur e Supergrass (riferimenti dichiaratamente citati da Straw nella sua presentazione).

La voce sporca e graffiante di Sebastian Straw, molto vicina a quella di Liam Gallagher, nonché la predilezione per le melodie rotonde e i riff incalzanti trascinati da chitarre e tastiere che si muovono su derive indie rock alla ricerca dei suoni più grezzi e ruvidi con cui corrodere la dolcezza delle linee melodiche, in realtà riporta alla mente più di tutte la band dei fratelli Gallagher, a volte in maniera decisamente derivativa (il ritornello di “Walk towards the sun” ne è palese testimonianza).

Straw sa comunque scrivere canzoni coinvolgenti che sanno colmare la lacuna lasciata dallo scioglimento delle band succitate (la reunion dei Blur non conta perché il loro disco del 2015 tocca diverse esperienze post-Britpop). Quello che ci si chiede è se l’artista vuole accontentarsi di venerare con i suoi inediti i suoi maestri o se dopo questa sua prima chiara dichiarazione di intenti cercherà in seguito di rielaborarne in maniera più personale le lezioni. Restiamo sintonizzati per scoprirlo…

 

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La recensione Welcome Yesterday di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-11-10 12:11:54

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