Il Pasto Nudo 20.05 2004 - Stoner, Rock, Noise

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Lo scrittore americano William Burroughs contende a Motorhead e Russ Meyer un ipotetico premio al maggiore ideatore involontario di nomi per complessi (hard) rock. Non è certo un gran merito per un artista che verrà sicuramente ricordato per ben altre qualità, ma tant’è. Tra l’altro, vale la pena segnalare che a Burroughs va accreditata anche l’invenzione del termine “heavy metal”, anche questo una piccola nota a piè di pagina per gli studiosi di letteratura, ma un’importante dettaglio per milioni di fans del genere in tutto il mondo.

Gli ultimi ad ispirarsi a Burroughs sono i pugliesi Il pasto nudo, i quali scelgono per il proprio nome, il titolo del suo capolavoro conclamato, “The Naked Lunch”. In realtà della visionarietà dello scrittore americano in questo cd c’è poco o niente. Si tratta infatti di un lavoro incentrato su un hard rock molto fisico e poco intellettuale che si concentra più a far muovere le teste a ritmi sostenuti che a farle riflettere o sognare. Tra i gruppi a cui si ispirano ci sono i Queens of the Stone Age e, in generale, il calderone grunge più nostalgico (Soundgarden), quando non anche gli stessi fondatori del genere (MC5, Blue Cheer…) Navigando sul loro sito ho trovato una rassegna stampa largamente positiva, ma che mi sembra un poco esagerata. Il gruppo mostra una buona energia, il sound è corposo quanto basta, il cantato in italiano è accettabile, ma nei fatti si tratta di un gruppo di stoner rock come tanti se ne sentono in giro per il mondo. In definitiva consiglierei l’ascolto solo ai fan più sfegatati del genere.

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La recensione 20.05 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2005-08-24 00:00:00

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