Alberto Nemo Orange (Vol.1) 2019 - Pop

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Un disco di eccessive reinterpretazioni di brani contemporanei. Alberto Nemo esagera con l'enfasi e smembra i classici; noi vogliamo sentirci più rassicurati quando schiacciamo play.

Alberto Nemo è un buon interprete, un originale compositore musicale e un cantante dotato, tutte queste cose si avvertono con facilità ascoltando il suo ultimo disco, che mette in fila una serie di brani noti, più o meno recenti, completamente reinterpretati.

La libertà di libera interpretazione è sacra, non esistono brani intoccabili e le canzoni come le poesie, i libri, i film e le preghiere, sono interpretabili. Ma. I brani raccolti in questa tracklist assumono toni teatralmente stucchevoli e vengono snaturati a tal punto dal riconoscerli.

L'inizio non aiuta, "Almeno tu nell'universo", la cui melodia perfetta viene destrutturata per non ricomporsi mai è davvero di difficile ascolto, "L'eccezione" di Carmen Consoli diventa canto da chiesa, la versione di "Wow" recente brano (non uno dei migliori) di Malika Ayane è peggio dell'originale.

L'attitudine all'elettronica e al cantato di Ottodix, l'enfasi spudorata senza moderazione che spiazza, viene da chiedersi:"Ma un po' meno no?", gli eccessivi vibrati improvvisi, i cosiddetti "parlati" azzara-melodia, danno sì risalto alle parole, ma pare di ascoltare letture musicate più che un disco, l'unica versione che merita menzione rimane quella di "Non avere paura" di Tommaso Paradiso, registrata dal vivo, qui tutto rientra in una zona più confortante per l'orecchio. Ed è quello che tutti vorremmo sempre quando schiacciamo play.

 

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La recensione Orange (Vol.1) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-01-15 19:03:39

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