Ascoltando la title track di questo disco, tra l'altro l'ultima canzone che compone il lavoro, il quadro è molto si fa molto più chiaro o, forse, dovremmo dire molto più scuro. Già perché Vol. 1 de Le Piccole Morti è una sorta di parata a tinte fosche, se non proprio nere, di un cantautorato sempre e comunque rivolto verso i toni dark, la cupezza delle ambientazioni e dei personaggi e uno certo spleen che domina su tutto e tutti.
Ma non vogliamo essere fraintesi: questo non è il difetto del lavoro della band composta da Alessandro Degl'Antoni e Federico Caroli, rispettivamente voce e basso della band. No, tutt'altro, è il suo punto di forza.
Un punto di forza che, come abbiamo ricordato poc'anzi, si muove nelle acque torbide e oscure della nostra coscienza, grazie all'unione tra un cantautorato dotato di una buona penna e, in particolar modo, di uno stile molto personale con un sottofondo/sostegno musicale di ora elettronico ora vagamente rock, quasi sempre con arrangiamenti mossi dal buon gusto. Certamente, dovendo mettere su un'ideale bilancio le due componenti, il cantato/i testi sono nettamente superiori alla musica/arrangiamento, settori un po' schivi di cose già viste, già sentite, già proposte più e più volte. Però i modenesi, lo avrete capire, da dire ne hanno tanto e lo fanno bene: adesso perciò non ci resta che attendere il volume 2 con un pelino in più di consapevolezza e coraggio negli arrangiamenti. Ma sempre con le stele nere a guidare il loro percorso, chiaro. Cioè oscuro.
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