"Un battito d’ali irrompe nel silenzio assoluto, è un essere inedito per un posto così, un pappagallo esotico e variopinto". Così, con queste parole, il trio laziale descrive "Anima incolta". Dopo quattro anni, i Martingala ritornano e gli elementi positivi che avevamo ravvisato in "Realismo Magico Mediterraneo" sono quasi tutti confermati in questo nuovo lavoro (qui la nostra recensione del disco precedente). Un pezzo come "Supernova", per esempio, non solo è il nostro preferito per costruzione e capacità di incasellare, in modo pressoché perfetto, il testo con la musica, ma anche, roba rara di questi tempi, per il fatto di essere un superbo modello per il pezzo pop-cantaturale ideale.
Tuttavia, nonostante le quattro tracce siano, letteralmente, una meglio dell'altra, con anche gustose, anzi gustosissime incursioni nello stoner-blues, stiamo parlando di "Voglio tutto", una cosa proprio non abbiamo compreso del lavoro dei laziali: perché così poco? Chiaramente la nostra è una provocazione: ci è talmente piaciuto questo disco dei Martingala, che abbiamo proprio consumato in plurimi ascolti durante le nostre mattinate di sole e isolamento, che ci veniva spontaneo volerne di più, esigerne ancora, chiederne un bis. Ed è ovvio che "soli" quattro pezzi siano un po' pochino.
E allora, perché no, cogliamo l'occasione: dai Martingala fateci sentire qualcosa di nuovo, continuate a comporre e suonare musica, nonostante i tempi non siano, forse dei migliori, come ha sottolineato Federico Dragogna in questo pezzo molto letto. Fatelo per voi e, un poco, anche per i nostri pomeriggi troppo lunghi e troppo azzurri.
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