CartagineMOLOTOV2020 - Rock, Pop, Indie

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Una guerra sussurata: "Molotov" è un cocktail sonoro che dipinge la disillusione dei 20 anni

Pochi mesi di attività live, una manciata di concerti per dare la giusta forma ai propri inediti ed ecco la prima prova in studio per i giovanissimi Cartagine, un long play autoprodotto dal titolo “Molotov”.

Scelta del titolo a dir poco azzeccata, perché insieme al nome della band si forma un concept decisamente belligerante: gli stessi artisti toscani si definiscono, in prima persona, impegnati in guerra, concetto più sussurato che urlato. La chiamata alle armi è infatti quella più intima e riservata, fatta di un vivere quotidiano scomodo, della disillusione che porta malessere alle persone: il tutto viene declinato attraverso sonorità indie-rock che sconfinano nell'elettropop. Impossibile, sul piano lirico, non prestare il fianco a linee vocali il cui ritmo ricorda un po' la dilangante ondata urban, ma è anche giusto così in rapporto all'ascoltatore che ci si aspetta di intrattenere. Le tematiche rispecchiano invece il presente anagrafico di Paolo Sbarzagli e Neri Bandinelli, che ci mettono tanta armonia in un ascolto che in ogni caso impatta dolcemente i timpani.

Le dieci tracce scivolano via in saliscendi emozionali, alternando episodi da battaglia frontale ad altri in cui i toni ricordano una tremenda guerra fredda: per ora si riescono ad intravedere elementi interessanti che necessitano ulteriori sviluppi di profondità ed originalità artistica. Siamo passati da Carthago delenda est a viva Cartagine, ed è bello così.

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La recensione MOLOTOV di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-04-24 15:29:45

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