autune autunes 2020 - Cantautoriale, Sperimentale, Indie

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Un lavoro intimo, espressivo, anche se non del tutto compiuto.

Il nome di Autune nasce dalla fusione di autumn e tune. Un neologismo che indica il modo in cui la sua musica suona, o dovrebbe suonare. Autunnale. E così è. Questo breve Ep sembra volerci regalare un quarto d'ora d'autunno. Piovoso, ma non troppo. Freddo, ma non troppo.

Un'approccio minimale, raccolto, che ci permette di avvilupparci su noi stessi per concentrarci nell'ascolto di questo strano ibrido tra l'ambient e la canzone pop. Un lavoro studiato su tre atti, ciascuno dei quali ha la sua intro di riferimento, un prologo che ne detta per bene le coordinate. Si parte dalla distanza, ma si chiude con una riconnessione, attraverso il medium dell'acqua piovana.

L'atto I è affidato a "Distance", un brano che quando esplode ricorda i Linkin Park, per i suoi toni velatamente emo; mancano ovviamente la disperazione e lo struggimento. Nel cuore dell'opera, nell'atto dello snodo c'è il momento più azzeccato di tutti. "Rain" è suggestiva, rievoca per davvero le sensazioni uditive della pioggia. Sembra di sentire sgocciolare una grata, ma è soltanto il passaggio che c'è stato dalla drum machine alla batteria analogica. Si è palesata alle nostre orecchie una fisicità diversa.

Date queste premesse, la riconnessione dovrebbe avvenire, dovrebbe concludere questo micro-viaggio. Ma non ne sono così sicuro. "Liaison", a differenza del nome, non sembra essere ben legata, va a sfilacciarsi in uno sviluppo poco incisivo, e rimane lì, nell'etere, come a lasciare la porta aperta.

A causa di questo spiffero "Autunes" risulta, nonostante una prima parte molto raffinata, quasi incompiuto, mancante di un colpo di coda a elevare la conclusione.

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La recensione autunes di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-04-25 00:50:53

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