The Spell Of Ducks Ci vediamo a casa 2020 - Indie, Folk, Acustico

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Old men River (e con river intendiamo il Po’). Ottimo lavoro.

Quando mi approccio ad ascoltare (e spesso anche a recensire) un album folk nostrano ho sempre paura di imbattermi in un prodotto pacchiano, generalmente noioso, in un artista dedito alle sonorità dei Munford & Sons in versione acustica, accompagnate dai testi posticci lontanamente gucciniani.

Non è questo il caso, fortunatamente. Ci vediamo a casa è il primo longform in italiano dei The Spell of Ducks, band torinese che ha dato prova delle proprie capacità con convincenti uscite in inglese. Il titolo del lp non mente e fa riferimento proprio all’adozione della madrelingua da parte della formazione, ma dobbiamo ammetterlo, non potrebbe risultare più calzante in un periodo storico come questo.

Il sestetto sabaudo può certo contare su un’inconsueta abbondanza di strumenti (dal banjo agli archi) in grado di donare tutta una serie di sfumature inaspettate a un sound tendenzialmente statico, marmoreo e ricco di topoi come quello del folk. Senza soffermarci in un retorico track by track, Ci vediamo a casa, riassume a pieno lo spirito vagabondo del genere, la componente “libertina” che da sempre contraddistingue il folk, manifestandosi con coerenza in una matura autonomia artistica, capace di spaziare con naturalezza su entrambi i lati dell’oceano Atlantico, dalle verdi praterie irlandesi alle sterminate vastità del sud degli USA cantate da Bruce Springsteen (alle quali possiamo anche aggiungere un pizzico del Johnny Cash dei Mescaleros). Un ibrido geografico perfettamente riuscito che si trova perfettamente a suo agio all’ombra della Mole Antonelliana.

Old men River (e con river intendiamo il Po’). Ottimo lavoro.

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La recensione Ci vediamo a casa di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-05-06 16:26:00

COMMENTI (1)

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  • GIUMA 4 anni fa Rispondi

    Un disco sereno, da ascoltare. Bravi.