DIAMINE che diamine 2020 - Pop, Electro

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non ci resta che chiuderci in cameretta e pompare i brani di questa inedita coppia di scapestrati, forse non potremmo andare al mare, ma nessuno può negarci di sognare le spiagge

Gli artisti nostrani sembrano non riuscire mai ad abbandonare definitivamente i retaggi del cantautorato. Poco importa si tratti di rap o di pop, l’importanza attribuita al testo è un usanza ormai rodata nel Bel Paese. Un po’ come il Parmigiano sulla pasta. Ed è così che negli ultimi anni, per distinguersi, per segnalarsi come qualcosa di differente, molti artisti si sono attestati su uno stile ibrido a metà tra la grande scuola compositiva italiana e i retaggi del sound internazionale, una crasi tra belle parole e sonorità elettroniche, che spesso ha scaturito risultati ben distanti dalle, pur ottime, premesse.

Non è il caso dei Diamine e del loro primo (quasi) omonimo album. Dieci tracce orecchiabile dalla durata media inferiore ai tre minuti, scorrono lisce catapultandoci in un tourbillon di emozioni contrastanti, tra un’agrodolce allegria e una sopita malinconia. I Diamine sono un duo electro-pop romano (se così si può dire) di cui ancora si sa poco, ma se dovessi provare a fornirvi una descrizione fedele vi inviterei a immaginarvi Tommaso Paradiso alle prese con un singolo dei Daft Punk.

Certo, questa mia sparata è un eufemismo atto a disegnare delle coordinate sonore approssimative, le canzoni del loro debutto sono pervase di quella voglia di libertà e spensieratezza che contraddistingue hit del calibro di Riccione, senza per questo cadere in una scontata (quanto facilona) retorica nazional popolare. Un pizzico di romanticismo adolescenziale assorbito per osmosi dal compagno di etichetta Gazzelle e un tocco di poetica ironia quasi luciodallesca. Che Diamine è un debutto con i fiocchi, un disco che verte su atmosfere estive, croce e delizia, dato che questa estate non sapremmo nemmeno come la passeremo.

Poco importa, non ci resta che chiuderci in cameretta e pompare i brani di questa inedita coppia di scapestrati, forse non potremmo andare al mare, ma nessuno può negarci di sognare le spiagge.

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La recensione che diamine di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-05-01 00:26:00

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