Shamano Demasiado 1997 - Rock

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La maggioranza delle canzoni che gli Shamano ci propongono in "Demasiado" sono un cross-over di tutti i generi musicali con grande predominanza di chitarre. Certo, ultimamente questo potrebbe far pensare che non si tratti di originalita', ma con qualche tastiera in piu', un cantato meno lamentoso, gli Shamano andrebbero molto piu' avanti. Consiglio quindi di ascoltarli, e vederli dal vivo, gli Shamano suonano dappertutto. E che vendano; certo il discorso vendita non e' sinonimo di bravura o di grandezza, ma oltre ai prodotti pubblicati oltreoceano dobbiamo dare uno sguardo in casa nostra. Ci sono un sacco di grandi nuovi artisti. Gli Shamano devono andare avanti e spero che "Demasiado" abbia un seguito, magari con piu' budget e idee piu' ordinate e loro prenderanno il volo, ne sono certo. Il loro ruolo e' importante fra le giovani bands. Fra i pezzi migliori dell'album senz'altro "Frammenti" ballata ipnotica trascinante verso climi blues con una chitarra galvanizzante a meta' fra il wah-wah e la slide, veramente bravo questo Giulio Ciccia, che piano piano trasforma il pezzo in una dimensione torrida. Tenui arpeggi crepuscolari aprono "Riflessioni" e mi chiedo: "ma questi ragazzi hanno ascoltato la Reale Accademia di Musica, il Museo Rosembach e i Semiramis?" Eh gia' perche' il pezzo potrebbe essere inserito tranquillamente in un disco dell'era progressive italiana, Mirko Burgio, oltre alla voce, suona qualche tastiera e se al posto della chitarra qui non molto indovinata, avesse dato maggior spazio ad un sintetizzatore, la canzone sarebbe stata ottima. "Cosmic saturation day" il pezzo d'apertura piu'lungo di tutto l'album (12'51") e' molto strano, passando da atmosfere "infantili" a robusti chitarroni, ma l'equilibrio fra i componenti e' ben raggiunto, e se l'amalgama in un primo ascolto appare disarticolato, dopo numerosi ascolti svela la sua vera natura. Certo l'intervento di un produttore esterno migliorerebbe lo scenario. Qui gli Shamano diventano parenti stretti dei Can, infatti in questo pezzo si aggiungono anche atmosfere orientaleggianti. Comunque un grande pezzo. "Plagio" invece e' rock allo stato puro, ma i cantanti italiani devono smettere d'imitare Piero Pelu', Mirko ha una bellissima voce abbastanza originale fatta di toni acuti e punte quasi da contralto, e deve trovare la sua via. Un saxophono arrichisce il pezzo di pathos. Chiude il disco "Avanti" un' ampia ballata rock, ma "Demasiado" lascia aperti molti punti interrogativi che solo una seconda prova potra' chiarire.

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La recensione Demasiado di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 1998-03-28 00:00:00

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