Dove il cielo non segni la fine è il titolo dell'ep di debutto dei Moregrè, band di stanza a Bologna composta da quattro fuorisede che, a partire dal 2017, hanno dato vita ad un progetto che nel giro di tre anni ha modificato più volte il suo indirizzo stilistico. La scelta finale è ricaduta su un emo hardcore in grado di mettere d'accordo tutti e in linea con i percorsi musicali di tutti i membri.
L'ep si compone di cinque tracce violente e disperate, che riportano alla mente l'infinita schiera di band che hanno fatto la storia di questa scena in Italia; le tematiche affrontano questioni come immigrazione ("Vergine Misericordia"), dipendenze ("Anche Dio a volte è dovuto cadere"), perdite ("Gelido Ricordo") o amori durati una sera ("Caterina"). La band incastra perfettamente le atmosfere più rabbiose e quelle più malinconiche, sapendo muoversi in maniera decisamente saggia tra le sonorità scelte senza forzare nulla. Specialmente nella melodica "Gelido Ricordo", viene fuori una discreta capacità di cambiare registro e mood senza dare troppo nell'occhio, mettendo dentro al pezzo anche vaghe reminiscenze metal che guardano al passato non troppo remoto della band.
Il debutto dei Moregrè convince, è abbastanza efficace nei pezzi e nelle sonorità, non manca di nulla. Si tratta di un esordio decisamente incoraggiante e che fa ben sperare gli amanti di una scena emo nazionale che sembra una fenice in grado di risorgere continuamente dalle proprie ceneri.
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