ReyBull Senza Core 2020 - Rap, Hip-Hop

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Avere 19 anni a Pietramelara City: un po' di rap fatto bene, con le radici nel dialetto e gli occhi aperti sul resto

Senza Core è il primo album ufficiale di Alfonso Ruzzo in arte ReyBull, classe 2001, mc e percussionista della provincia di Caserta. Ad aprire è la traccia Forse ora, in cui il ritornello con autotune trap inframezza strofe in dialetto campano a raffica: sono scioglingua ad effetto e di impatto. Questa è la formula rap che caratterizza tutto il disco: flussi di coscienza, sfoghi di rabbia (Casa mia) e catene ritmate di giochi di parole (Senza Core) mentre i ritornelli intervengono a dare alle orecchie un po' di spazio per rifiatare in mezzo al bombardamento di rime e immagini. Durante l'ascolto si affacciano scene teatrali come i quadri di Malatia featuring Antonio De Robbio, le frecce al futuro di Ngopp a pelle con Oyoshe e il manifesto Primme ca more feat DirtyGun, produttore dell'album per Homicidial Familia. La cifra stilistica complessiva del progetto è il dialetto libero di riempire i beat elettronici ma anche i versi in italiano sono efficaci e centrati, come nella trama familiare di Brutte suonne. L'ambientazione principale dell'immaginario dell'autore è la sua cittadina, Pietramelara City, a cui è dedicato un piccolo e intenso "inno".

Dalla Campania arriva quindi un po' di hip-hop fatto bene, con le radici nel dialetto e gli occhi aperti sul resto del mondo: ReyBull ha 19 anni e davvero tante cose da dire, in un panorama rap e trap chè purtroppo è sempre più terra di estetica e sempre meno cielo di pensieri. Ben venga quindi la sua voglia di riscatto espressa attraverso le barre, che dimostrano già una maturità di gran lunga maggiore rispetto a quella di colleghi più grandi e magari affermati.

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La recensione Senza Core di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-12-12 18:32:26

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